Bagno Venere Talani

Nell’autunno del 1963 Ery e Fresia Talani innalzano la prima palafitta nella sabbia assistiti dal piccolo Giampaolo preposto a scegliere e passare viti chiodi e bulloni. Nei mesi successivi le palafitte si moltiplicano e così tavole e tavoloni, scale ringhiere finestre e oblò, porte e accessi. Ery costruisce da bravo falegname e da architetto improvvisato, Fresia sceglie ritocca e vernicia ogni legno e fabbrica ogni stoffa di arredo, Giampaolo ormai è uno specialista nella ferramenta. Nel Giugno 1964 una piccola baracca bianco-azzurra, quaranta cabine circondate da bandierine colorate e un centinaio di ombrelli e sdraio di seconda mano, più quattro storici pattini di legno (pesantissimi) fanno allegra mostra su quella che era la spiaggia di estremo sud di S. Vincenzo, sotto un sole caldo di speranze. Era nato il Bagno Venere. La spiaggia è bella e pulita e così il mare, ogni estate il buon servizio, il sorriso e l’accoglienza di quegli ombrelli biancoazzurri creano un mondo vivo allegro semplice e familiare. Il Bagno Venere cresce, Ery è un formidabile capitano e bagnino e Fresia cuoca squisita, Giampaolo velocissimo al bar tra bibite gelati e caffè. Un bel giorno d’estate arriva Paola e la sala ristorante trova la sua più bella ed efficiente cameriera. La grande mareggiata del 1981 distrugge, in pochi giorni d’inverno, quel mondo vivo di legno e vernice, ma i magnifici quattro non si perdono d’animo e, con fatica fede e coraggio ricostruiscono tutto e così in fretta che l’estate successiva i colori del mare,stavolta non più sul legno ma sul muro, accolgono più allegri che mai i bagnanti. Ery e Fresia se ne vanno ma… arriva Martino, figlio di Giampaolo e Paola e il Bagno Venere cresce ancora e aiuta a crescere anche lui, tra la spiaggia e il mare e ora, assieme all’ottimo amico Stefano, al timone di quella che per noi è l’avventura più bella del mondo. VIVA IL BAGNO VENERE!